In bici – scendere dall’auto si può
bicicletta

La bici è quindi senza dubbio il mezzo più efficiente, veloce, economico, salutare ed ecologico tra tutti quelli disponibili. Pedalare è divertente, meno faticoso che camminare o aspettare a lungo i mezzi pubblici e permette una assoluta libertà di spostamento, riducendo le distanze percorse, evitando le strade trafficate, rumorose e sature di smog. Provare per credere.

Allora perché ci sono ancora resistenze a un utilizzo quotidiano della bicicletta?

I fattori principali sono di carattere culturale. L’auto rappresenta un modello identitario e di consumo consolidato nell’ultimo secolo. Alla guida e al possesso di un auto sono legati valori come il successo, la forza, lo status symbol. Ma ancora più importante è il tema della sicurezza e della comodità d’uso. La bicicletta è percepita come un mezzo pericoloso e scomodo da utilizzare. In gran parte questa percezione si basa si dati mal interpretati e luoghi comuni e questa pagina intende fornire informazioni utili ad inquadrare il tema nella giusta prospettiva.

Superata una certa soglia di confidenza, tutti coloro che si sono avventurati in questo cambio di stile di vita sono diventati sostenitori della bicicletta. Certo la presenza di infrastrutture per la ciclabilità come piste o corsie ciclabili, rastrelliere, mezzi pubblici adibiti al trasporto della bici, renderebbero ancora più facile e conveniente l’uso di questo mezzo di trasporto straordinario e per fortuna la sensibilità sul tema e le iniziative stanno aumentando.

In questa pagina forniremo qualche notizia e un piccolo vademecum per  facilitare la decisione di cambiare stile di vita, abbandonare l’auto e utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto privilegiato per raggiungere la Sapienza.

La bici e i luoghi comuni

Sicurezza. La bici è pericolosa?

Con semplici accorgimenti e un po’ di esperienza i rischi si possono ridurre a zero. Rispettare i segnali stradali, mantenere la destra (non tropo vicino alle auto parcheggiate però), segnalare sempre prima di svoltare e fermarsi ai semafori rossi, ecc.. Se si rispetta il Codice della Strada i rischi non sono maggiori di quelli che si corrono alla guida uno scooter o un’auto. Indossare una giacca ad alta visibilità o fascette riflettenti è un’altra buona prassi.  Se si ha una bici pieghevole per i tratti più trafficati si può usare un mezzo pubblico.  Indossare sempre il casco quando si va in bicicletta ma soprattutto studiare bene il percorso per scegliere quello più protetto e meno esposto al traffico. Se la strada è troppo trafficata si può sempre scendere e condurre la bici a mano sul marciapiede e scegliere un altro percorso.

“I rischi di incidente costituiscono il solo svantaggio teorico della bicicletta. Ma qual è la situazione effettiva? È dimostrato ormai che, per alcune classi di età, l’automobile rappresenta un rischio globale nettamente superiore alla bicicletta e che le ripercussioni positive della bicicletta sulla salute e la qualità della vita superano di gran lunga gli anni di vita persi negli incidenti… Ciò detto, qualsiasi politica a favore della bicicletta deve ridurre al minimo i rischi per i ciclisti. Con quali mezzi? Le piste ciclabili sono sempre sinonimo di sicurezza? L’esperienza di numerose città e le ricerche scientifiche dimostrano che si può garantire la sicurezza dei ciclisti anche sulla carreggiata.”  Tratto da CITTÀ’ IN BICICLETTA – PEDALANDO VERSO L’AVVENIRE, redatto da Commissione Europea

Velocità: Achille raggiungerà la tartaruga?

Nel 2020, il 54% dei romani ha infatti utilizzato la propria vettura per percorrere non più d 6 km e il 58% di loro l’ha impiegata per viaggi che non superano più dei 15 minuti di percorrenza (fonte datamobility Analisi singola città: Centro – Data Mobility | Mobilità | Trasporto Pubblico | Big Data). Una mobilità di prossimità. In bicicletta la velocità media è di tra i 12 e i 18 km/h. percorrere 5km per recarsi in ufficio richiede senza sforzo tra i 15 e i 20 minuti comparabile con quella dei mezzi pubblici. La velocità media in città dell’auto nei tratti urbani la velocità media è di 26 km/h in ambito urbano  e di 31 km/h per le moto.  Le due ruote hanno comunque il vantaggio di permettere spostamenti door-to.- door senza perdere tempo di lunghe ricerche di parcheggio. Aggiunto al tempo effettivo del trasferimento al velocità media dell’auto nei tratti urbani crolla a livelli comparabile se non peggiori in certe occasioni con quello della bicicletta.

Comfort: impariamo a pedalare

“Sono fuori forma”

È una delle scuse più usate per evitare di provare la bicicletta. In realtà per il pendolarismo a pedali non serve alcun allenamento specifico.

Pedalando  ad un ritmo tranquillo; in poche settimane si raggiunge una forma ideale . Provare in  un weekend a percorrere in bici la strada per arrivare al posto di lavoro, e studiare il percorso più facile è utile a rendersene conto immediatamente.

“Non posso farmi la doccia”

è un altro luogo comune. La maggior parte dei ciclisti pendolari non ha bisogno di farsi la doccia; pedalando ad un ritmo tranquillo non si perde tempo e si evita sudare rimanendo fresco ed asciutto.

“In ufficio devo vestire elegante”.

Basta un minimo di organizzazione tenendo in ufficio dei vestiti di ricambio. Qualche piccolo accorgimento con l’esperienza eviterà di rovinare il proprio look.: invece di piegare gli indumenti provare ad arrotolarli ad esempio ecc…

“Devo fare delle commissioni”

Un portapacchi e borse sulla bici può aumentare notevolmente la capacità di carico. La facilità di parcheggio e la maggiore velocità renderanno il giro sicuramente più veloce e meno faticoso che non usare l’auto

Salute: avere dieci anni di meno

Pedalare è un’attività fisica a basso impatto, non usurante per le articolazioni, perfetta per i neofiti. Pedalare fa sentire più giovani e riduce lo stress. Gli esperti di salute concordano: chi va in bicicletta regolarmente ha una forma fisica pari ad una persona più giovane di 10 anni. Con un’ora di pedalata su una strada pianeggiante, ad una velocità di 18 miglia orarie (28 km/h), si bruciano 555 calorie. (dalla guida bike to work a cura di ciclomobilisti.it)

dati e studi sul tema sono numerosi basta fare qualche veloce ricerca su google.

Economia: un salvadanaio a due ruote

Nessuna spesa per carburante. Nessun costo di parcheggio. Nessun bollo ne assicurazione. Questo se si decide di dar via l’automobile a favore di un uso esclusivo della bicicletta. Anche solo utilizzando saltuariamente la bicicletta al posto della macchina si hanno notevoli risparmi economici. E’ stato calcolato che utilizzare la bici 3 volte a settimana al posto dell’automobile per andare al lavoro permette un risparmio di 15-20 euro al mese (considerando solo i costi diretti per un percorso medio di 5/6 Km; su percorsi più lunghi il risparmio aumenta) e, rispetto alla moto, di 10- 15 euro al mese. Forse non è chiaro a molti, ma per mantenere un’auto (considerando le spese necessarie per uso e manutenzione di una utilitaria) si spende dal 15 al 20% del proprio reddito. Vale dunque la pena di riconsiderare attentamente il risparmio valutando la propria situazione e il numero di auto in famiglia

Un ciclista urbano che pedala per 8 km da casa all’ufficio e ritorno, 4 giorni a settimana, risparmia 3220 km alla guida di un auto, 380 L di benzina e 750 kg di CO2. fonte: ecf.com

Il risparmio annuo è stimabile tra 1.200 € e i 3000 €